RELAZIONE TRA FELICITA’ E CONSAPEVOLEZZA | PERCHE’ DOBBIAMO ESSERE TUTTI FELICI!
La Felicità! Questa fantastica condizione personale che è tanto utile al PIL!
La maturità ci fa diventare più consapevoli. Impariamo tante cose, facciamo esperienze, commettiamo errori, raggiungiamo obiettivi, ricordiiamo il passato, possiamo prevedere le esperienze future. Insomma raggiungiamo un più alto livello di consapevolezza.. Ma consapevolezza di cosa? Della fungibilità della vita, della sindrome del criceto, dei sempre maggiori dejà vue esperienziali., della fatica sempre maggiore nel provare stupore…..? Più consapevoli e meno felici. Ma consapevoli non va d’accordo con PIL. Persone consapevoli non producono PIL. E questo è un grande dramma per le economie. Consumi rallentati, livelli di natalità decrescenti, rapporto debito pubblico/abitanti in tendenza insostenibile. Tutto questo è drammatico! Come porre rimedio? Una sana fabbrica di felicità! Questa la soluzione. E quindi vai di social per concedere a tutti l’opportuntià di 5 minuti di protagonismo e poi abbondanza di farmaci e vaccini per convincerci che possiamo essere quasi immortali ed infine dacci il nostro vangelo televisivo quotidiano. Ma tutto questo non sembra bastare. Ed allora chimica! Bonus psicologo e fentanyl per ricercare nuovi livelli di buon umore. Speriamo che basti altrimenti bisognerà cercare altre fabbriche di Felicità. Forse!
ANZIANI! DA RISORSA A LIMITE.
Come la generazione degli anziani è passata dall’essere definita una risorsa all’attuale condizione di limite per il futuro delle società.
Un tempo gli anziani erano sinonimo di saggezza, esperienza, guida, tutela, garanzia, responsabilità, esempio. Oggi potremmo definirli solo un limite per le prospettive delle nuove generazioni. Con grande dolore dobbiamo constatare che sono stati posti in una condizione di totale gravame sul potenziale sociale contemporaneo. Da una lato perchè sono stati completamente espulsi dal contesto a causa dell’enorme gap tecnologico di cui sono vittime. Da un altro profilo perchè è stata allungata loro la vita in maniera artificiale grazie a pacchetti farmaceutici che ne hanno salvaguardato il benessere biologico ma non quello intellettuale, evidentemente solo a fini di puro business delle cause farmaceutiche, creando una mandria di inebetiti che ha sviluppato anche una profonda arroganza vedendosi non più in grado di svolgere nessuno dei ruoli in premessa. Ed infine la chimica ed artificiale longevità ha acuito gli effetti distorsivi di politiche pensionistiche estremamente favorevoli, spesso solo di portata elettoralistica, di cui nessuno aveva, 50 anni fa, previsto gli effetti depressivi sotto il profilo economico relativamente al perverso drenaggio di risorse per necessità del tutto improduttive. Ed in più, gli indici di natalità delle popolazioni originarie, del tutto negativi, creano volumi di risparmio inattivo, da accumulo pensionistico, che non sono neanche a beneficio verticale rispetto al mercato ed alle nuove generazioni. Quale soluzione? Il popolo dei pensionati dovrebbe essere trattato con presupposti “socialistici” cancellando ogni forma di privilegio economico oltre soglie economiche massime e minime reputabili, oggi, incomprensibili dove è assai frequente che la pensione media è più alta dello stipendio medio. Garantendo loro ampia dignità e liberando risorse per il merito delle popolazioni attive. Forse!
L’OSCURANTISMO NEL TEMPO DELL’IPER INFORMAZIONE
Parallelismi sugli effetti dell’oscurantismo medievale con l’oscurantismo da ipermedia di oggi.
Evidentemente, in prospettiva ciclica, l’iper informazione di oggi produce gli stessi effetti sociali di periodi oscurantisti del 15° secolo. La gente non sa. Oggi non sa cosa è vero e cosa è falso. Ieri non sapeva. Ma sotto il profilo pratico nulla cambia. Con aggravante della rimodulazione religiosa con nuove “estensioni” ed “applicazioni”. Insomma nuovi credo a cui credere. In perfetta funzione destabilizzante. Tutto questo produce una nuova sensazione di perfetta dipendenza. Anche se occultata da plateali e spesso “accreditate” affermazioni di eccesso di libertà. Leaders intellettualmente corrotti e corruttibili che giocano una nuova e forse più facile partita sotto il profilo del controllo. Quale soluzione auspicare? Nuove divinità? Uno o più Leaders trasparenti? Anarchia 4.0? Molto difficile perchè l’essere umano, ormai, è perduto. Solo l’opzione di nuove forme di autodeterminazione potrebbero risolvere la questione. Gli essere umani dovrebbero autodeterminare un nuovo pacchetto di doveri e diritti relativamente alla condizione del proprio ruolo sociale distinguendo tra una condizione attiva e passiva. Questo produrrebbe una rivoluzione dove l’eccesso di esseri umani passivi non determinerebbe più i limiti degli esseri umani attivi. Questo porterebbe alla liberazione di nuova energia e nuove consapevolezze che libererebbero le società dalle relazioni con le leadership mondiali che a questo punto sarebbero scaricati dal controllo attualmente esercitato. Forse!
PESI DEL PASSATO | LIMITI PER IL FUTURO
Forse è arrivata l’ora per l’avvio di un processo responsabile di riequilibrio tra le generazioni delle società mature.
E’ ormai evidente che il mantra “Crescita” non sia più attuabile. Non si può pensare ad un processo di crescita con una visione ottusa, vecchia, non coerente con l’evoluzione tecnologica di questo ultimo decennio. Sembra che i politicanti, in mancanza di meglio o, dolosamente, per incapacità manifesta e/o pronatismo fisico e intellettuale, continuino a presentare la solita ricetta: “L’economia deve crescere” e quindi importiamo gruppi sociali da integrare che purtroppo, pur con la mente molto aperta e livelli di tolleranza elevati, sono e saranno solo un costo, un ulteriore costo. Ed invece non si interviene sulla ricchezza distribuita, elargita nel passato che oggi è del tutto improduttiva e non crea benessere. Ricchezza che, nella maggior parte dei casi, è stata regalata e che oggi è la palla al piede delle economie mature, Con le attuali condizioni fiscali, la sfiducia sociale sempre più strisciante, il cambiamento dei modelli di consumo, è inutile pensare ancora che in una società impoverita da una classe sociale di pensionati, per definizione passiva, e che peraltro oggi non gioca più nemmeno un ruolo di seniorship essendo totalmente priva della consapevolezza tecnologica di questo decennio, di una visione, di un senso di guida anche patriottica per le future generazione, di una seria responsabilità del buon padre di famiglia ma che si crogiola nella condizione di pollame da allevamento con tutti benefici farmaco assistenziali che ne prolungano all’infinito la prospettiva di vita creando di fatto una società finta nella società reale che determina una stranissima condizione economica in cui la pensione media è più alta dello stipendio medio, è evidente che questa visone rinvia, ancora, la soluzione. Che è una e solo una. Le generazioni passate devono “rifinanziare”, non verticalmente ma orizzontalmente, le generazioni future restituendo “realmente” quanto ottenuto “irrazionalmente”, “incautamente” e che peraltro oggi è solo fonte di ulteriori distorsioni. Forse!
BIANCO E | O NERO
Se pensassimo che la TV in bianco e nero possa essere più sicura perché più semplice da realizzare e da utilizzare!?
E se il monocolor fosse la nuova visione del mondo! Tutto più semplice sia per i registi che per gli utenti. Nessuna ampia gamma cromatica che possa evidenziare le differenze, le unicità, le emozioni trasmesse dal colore degli occhi. Certo che ogni cosa sarebbe più facile e meno impegnativa. Uguali, tendenzialmente non differenti. Con in prospettiva una coscienza unica per modelli di uso e consumo appiattiti su regole semplici e valide per le ormai non difformi “visioni” del mondo. Un marketing unico valido per l’unica società indifferenziata. Uguali abitudini, uguale visione, uguale assenza di colori.
DEFI + COVID + FAKE
E se fossimo di fronte al capolavoro informativo più fake di tutti i tempi!
E se il mainstream fosse consapevole che COVID + DEFI sia la nuova natura dell’identità sociale e continuasse solo a blaterare in modo assordante affinché il processo si concluda per poi dichiarare apertamente “si salvi chi può”! E se il modello di benessere futuro fosse legato esclusivamente alla tecnologia decentralizzata che pone l’uomo di fronte a vere regole condivise non più ostaggio di pochi pastori e cani maremmani ormai dichiaratamente fallibili ed inaffidabili! E se infine la certificazione di fake fosse un’invenzione dei fakers storici che hanno plasmato la recente realtà storica e religiosa!
UTOPIA 2025
E se l’unico errore dei modelli comunisti fosse stato il livello del potere di acquisto, decisamente sbagliato!
Mi sono posto il quesito del comunismo forzato da un regime di bonus come quello che stiamo vivendo. Peraltro irreale, disuguale e sperequato. Un sistema di bonus inutile, inefficace, penoso. Ho pensato, ma forse l’unico errore del comunismo teoretico è stato quello di aver stabilito il potere di acquisto individuale su un livello troppo basso. Ma se fosse stato un comunismo “economico” di odierni standard Elvetici o Scandinavi con i benefit fondamentali non sarebbe stato simile ad un paradiso terrestre! Ed obiettivamente del tutto realizzabile. E forse futuribile!
GLOBALE = MALE!?
Le differenze sono valore. La globalizzazione è male. Per l’economia, per le persone, per la bellezza. Il modello di open society è fallito? O è semplicemente ora di apportare i correttivi necessari?
E’ sempre più evidente come le intenzioni dei nostri poco lungimiranti politici degli anni ’80 sui benefici della globalizzazione siano state smentite dai fatti. La globalizzazione è male?! Per l’economia, per la società, per le persone, per i valori, per la bellezza. Soprattutto per una nazione come la nostra preziosa Italia che ha subito la globalizzazione senza giocare un ruolo attivo ancora sempre grazie alle successive generazioni di politici peggiori delle precedenti. E quindi oggi siamo in una condizione di estrema debolezza che se non osservata attentamente ci porterà a subire ancora. E’ forse giunta l’ora di apportare, “coraggiosamente” i giusti correttivi?!
GENERAZIONI Y+Z
Quando la saggezza diventa furbizia ed opportunismo forse solo le generazioni Y+Z possono essere la soluzione ai problemi dell’umanità?
E’ ormai un fatto che nella società contemporanea la caratteristica dominante dell’età “matura” è sempre meno sinonimo di saggezza, lungimiranza, altruismo, responsabilità, etica, morale e futuribilità. Anzi, talvolta il modello main stream, spesso anacronistico e completamente inconsapevole di una chiara visione del futuro, tende a confondere se non addirittura viziare le nuove generazioni. Prima che sia troppo tardi magari sarebbe auspicabile vedere rappresentati attraverso media dedicati e non controllati anche Y+Z, in purezza propositiva, come nuova fonte di saggezza?
CERCASI LEADERSHIP CON PENSIERO LATERALE
E’ forse tempo di nuovi standard di Leadership dotata, oltre che di solide basi etiche, anche di forte pensiero laterale?
Le spinte dell’innovazione tecnologica che si intrecciano con crisi sociali e pandemie necessitano di innovazione nell’approccio della Leadership. Metodi convenzionali, deleghe, burocrazia, scarsa propensione al rischio e sondaggi che si declinano in timore, paura, indecisione, immobilità e contraddizione sono molto lontani dalle necessità vitali di dare soluzioni agli scenari contemporanei. In questo tempo dove non si può certo eccedere in consuetudini non sarà mica il caso di rischiare affidandosi, sebbene legittimamente, a Leader forti privi di vincoli relazionali e dotati di grande capacità di pensare lateralmente?