Le differenze sono valore. La globalizzazione è male. Per l’economia, per le persone, per la bellezza. Il modello di open society è fallito? O è semplicemente ora di apportare i correttivi necessari?

Globalizza

E’ sempre più evidente come le intenzioni dei nostri poco lungimiranti politici degli anni ’80 sui benefici della globalizzazione siano state smentite dai fatti. La globalizzazione è male?! Per l’economia, per la società, per le persone, per i valori, per la bellezza. Soprattutto per una nazione come la nostra preziosa Italia che ha subito la globalizzazione senza giocare un ruolo attivo ancora sempre grazie alle successive generazioni di politici peggiori delle precedenti. E quindi oggi siamo in una condizione di estrema debolezza che se non osservata attentamente ci porterà a subire ancora. E’ forse giunta l’ora di apportare, “coraggiosamente” i giusti correttivi?!

Forse è inutile continuare a parlare di lavoro, in accezione tradizionale, anche in condizioni di economia prospera?

Work 1

E’ interessante notare come tutti eludano il tema più importante in merito al nostro futuro. Non saremo troppi in senso assoluto ma saremo troppi per le reali necessità lavorative. Cerco di spiegare meglio il tema. L’impatto devastante del digitale produce da un lato nuovi bisogni, cancellandone radicalmente altri ma soprattutto nuovi posti di lavoro “digitali” dove hardware + software sono indubitabilmente più efficienti ed efficaci di qualsiasi essere umano. Pertanto in futuro dovremo pensare ad una società che dovrà sopravvivere senza posti di lavoro. Molta gente vivrà senza lavorare con da un lato processi di reddititivà passivi, per una parte residuale della società, e dall’altro servizi di welfare enormi da parte dei vari governo che si dovranno concentrare su sistemi efficaci di redistribuzione della ricchezza.